trans
Il bagno condiviso... e non solo...
di Belfigo1988
22.08.2024 |
143 |
1
"Un gonfiore appena evidente nel basso ventre cominciò a insistere nell’asciugamano..."
E fu così che prenotai, in preda al caldo primaverile di quest’anno, una stanza d’hotel, last minute, sulla riviera toscana. Un due giorni carico di mare, cazzi e culi all’aria, su quelle che sono le migliori spiagge naturiste della Toscana. Ero curioso di visitarle. Da anni le frequento ed ero sempre attratto dal vederne di nuove. Prenotai il mercoledì, per arrivare il venerdì in un paesello vicino la costa toscana, a 15 minuti dalla spiaggia naturista. Arrivai il venerdì sera, la receptionist si presentò e mi disse che la toilette sarebbe stata fuori dalla stanza, di solito a uso condiviso, ma data la bassa stagione, per quel weekend l’avrei avuta ad uso esclusivo, vista l’assenza di altre prenotazioni. La stessa donna, all’arrivo, mi consegnò una chiave magnetica per il bagno e un’altra per la stanza. Entrai in camera, disfeci i bagagli e un pò stanco per il viaggio mi feci una doccia e mi rilassai nel letto. La mattina, all’indomani, dopo colazione, presi il doccino anale tra i bagagli, la chiave magnetica del bagno e mi ci chiusi dentro. Staccai il telefono della doccia e attaccai il doccino per lavarmi bene la figa anale. Non amavo andarci sporca al mare, tantomeno stavolta… afferrai il doccino e piano piano lo infilai dentro, bagnando il culo ogni volta, prima di entrarci. Il metallo caldo mi dava fremiti di piacere… feci un paio di risciacqui interni, allargando sempre più le cosce a pecorina, infilando poi il doccino di acciaio nella fessura ormai già dilatata, di spalle alla porta… fui sempre più preso dal piacere, che l’acqua zampillante nel mio ventre, mi dava…
Al terzo sciacquio infilai il doccino anale ormai bollente, aprii l’acqua… fu un attimo, alle mia spalle: la serratura magnetica scattò in silenzio, la porta si aprì dolcemente senza fare il minimo rumore e mi trovai così… col culo all’aria e il fallo anale che pompava acqua nella mia figa… alle mie spalle una figura femminile avvolta da metà seno in giù, scattò indietro per la vergogna… chiese scusa, ma capì ben presto che c’era ben poco da chiedere scusa, visto lo spettacolo indecente che stavo offrendo lei…
“scusami… non pensavo che qualcun altro usasse questo bagno… la receptionist mi ha detto che sarei stato solo… ” dissi io, dopo essermi liberato il culetto, mi coprii davanti con una mano...
“no, scusami tu, sono stata io maleducata a non bussare, non potevo sapere che era occupato, ho prenotato ieri per stasera, ma fai pure, non ti preoccupare, continua pure a lavarlo come si deve”. Cosi facendo cominciò ad sorridere leggermente. Un gonfiore appena evidente nel basso ventre cominciò a insistere nell’asciugamano. Non ero ancora in grado di realizzare, che mi sarei potuto trovare li di fronte una transessuale, in Toscana, peraltro nello stesso albergo. Cominciai a giustificarmi:
“no, guarda, scusami davvero ma non è come pensi, non stavo facendo nulla di quello che sembrava… non penserai mica che sono… “ , “un culorotto? Perché vorresti dirmi che non lo sei?” così facendo richiuse la porta dietro di se, lasciò cadere a terra la sua asciugamano, scoprendo il suo bellissimo corpo nudo: due bellissime tette rifatte, un cazzo doppio, venoso e circonciso, dalla bella cappella a fungo… “se proprio dobbiamo condividere il bagno tanto vale condividere anche altro, non trovi?” , “no, che cosa? – cominciai a balbettare, preso da un’improvvisa forma di demenza – che cosa dovrei condividere?” domanda stupida, pensai. Agitò su e giù il cazzone senza toccarlo. “ ti stavi lavando il culo per andare a scopare, per chi mi hai presa? Avanti, caccia fuori quello che hai nel culo, così ti faccio andare al mare già bello largo di prima mattina. Sto tosta da stamattina che mi sono alzata e una sborrata dentro il culo non te la toglie nessuno… te la meriti, sei proprio tosta con quella figa che hai. Il tuo non è un culo amò, non so se te lo hanno mai detto, ma hai una fessura bella lunga e aperta al centro…”
“Guarda, scusami, sei bellissima, davvero, ma non siamo fidanzati. Ho i preservativi nella stanza, finisco qui, mi raggiungi e scopiamo come si deve… “
“perché, pensi di avere la chiave della stanza con te? Quella che hai è del bagno, quella della stanza l’hai dimenticata in stanza mi sa“ cominciò a sorridere in modo beffardo, scappellando il suo cazzone e cominciando a manovrarlo sbattendolo sul palmo dell’altra mano.
“scusa?” improvvisai io, guardandomi attorno nel bagno “questa è la chiave del bagno, ricordo di aver preso pure l’altra della stanza, ma possibile che mi sono dimenticato di … “ non riuscii a finire di articolare frase, che mi cadde l’occhio sul suo cazzone in tiro, gocciolante… rapito da quell’immagine così estasiante, l’odore di voglia cominciò a pervadere il bagno, il suo cazzone, non lavato da qualche ora, emanava aroma di frutta, forse per i preservativi aromatizzati, usati per inculare… “Dovrai faticare parecchio per entrare nella tua stanza passando dalla mia… le stanze nostre sono comunicanti, ti basta saltare dal ballatoio sul tuo balcone, sperando che l’hai lasciato aperto, prima di farti montare da me in bagno…” disse lei.
“si, si, l’ho lasciato aperto io, era aperto, apertissimo…” – “è tanto aperto, è, tesò? lo so, è proprio aperto assai…” disse lei avvicinandosi al mio viso ancora basso, poiché in ginocchio… “sapessi quanto è aperto che si apre con un grissino, vieni qua che te lo faccio sentire bene in gola prima di sfondarti, vieni!” così facendo mi aprii le labbra con dolcezza, stampandomi un bacio sulle labbra… rapito da quel gesto chiusi gli occhi, assaporai con l’anima quelle labbra, ma durò un secondo appena… mi ritrovai con gli occhi ancora chiusi quando entrò col cappellone tra le labbra, mi apri la mandibola di forza con il cazzone e cominciò con vigore a scoparmi la gola… con la sua lingua leccava le sue labbra ancora umide del mio bacio… 5 minuti mi pompò la gola, restai ancora a pecorina col culo all’aria umido e stretto dalla fatica di contenere l’acqua, quando di scatto mi alzò per le braccia e mi fece sedere sulla tazza “svuota il culo ora, che ho voglia di montarlo nel mio letto, non azzardarti a scappare mentre andiamo nella stanza che stai nudo come un cretino e il culo spanato, dove andresti conciato così???”. Obbedii senza avere altre soluzioni né davanti nè dietro di me, ma tutto sommato, mi andava bene così… mi liberai dell’acqua ormai limpida dal mio ventre, lavai per bene la figa anale col sapone intimo, ma nemmeno il tempo di afferrare l’asciugamano che mi tirò via per un braccio dal bidet: “non perdere tempo così, troia! che ti asciughi? che stanno 40 gradi? Vie qua, vieni con me, ci divertiamo x bene nel mio lettone” mi teneva per il cazzo, a tratti facendo male, a tratti dandomi uno strano piacere…
Mi portò nella sua stanza, di fronte al bagno, nudi entrambi, per poi lanciarmi nervosamente sul suo letto… finii purtroppo a pancia sotto… il mio culo, ancora umido e caldo, fu aperto dalla sua saggia lingua, che, potente, entrò nella mia figa anale, dandomi il piacere che cercavo, che desideravo… e consegnandomi alla lussuria più sfrenata… inarcai sempre più il sedere sulle ginocchia, piano piano assunsi la posizione più consona per accoglierla dentro me stesso, in tutta la sua potenza, come deve una cagna alla sua padrona. Turgida per tutto il tempo che la vidi, aveva il cazzo che grondava di sapore. Il suo liquido era ormai filante dal suo cazzo, gonfio di voglia.
“ammazza quando gocciola il tuo cazzo tesò, non ne ho mai visto uno così lubrific…”. Mi tirò uno schiaffo sul culo così forte da farmi stringere la figa sulla sua lingua. – “stringi sta figa, troia che sei, sei apertissima e non ho voglia di stare un’ora a incularti per godere…”
“Mi sono un attimo rilassato per il piac… ah, cazzo… mmmm” cominciò a sorpresa a montarmi il culo. Sentii tutto il suo peso scaricarsi nel mio ventre. La mia figa ormai aperta, si era fatta bollente per ricevere il suo cazzo e il suo caldo liquido di voglia.
“hai un culo apertissimo tesò, ma se continui a stare cosi largo non tocco quasi più il fondo del tuo culo con la punta. Stringi un pò, porca troia, prenditelo tutto in culo, che hai sta delizia tra le cosce… ”
Continuò una mezz’ora a pecorina a montarmi su e giù… sperai in qualche suo segno di stanchezza per staccarmi un attimo da quel suo membro, ma niente la fermava. In forma come era, poteva andare avanti un’ora di fila, senza aver bisogno di uscire dal mio culo. Vedevo ogni tanto il suo liquido colare dalle mie palle. La sua voglia continuava a fare il suo lavoro: bagnare la mia figa anale sempre più…
“mi è venuta sete tesò, sto sudando come al sole, porca miseria” dissi io, con ancora il suo cazzo dentro di me.
“hai ragione, poverino!”. Uscii dal mio ventre col suo cazzo diventato color panna. A mia insaputa aveva avuto un orgasmo nel mio culo, senza far capire nulla, né un fremito, né un tremore, né un gemito…
“mi hai fatto godere sei volte e non hai battuto ciglio amò, ti meriti la settima in gola, viè qua”
“no, ma che hai fatto? Non mi hai fatto sentire nulla, quando sei venutaaa?“ esclamai a voce alta…
“AAA… apri sta bocca, vie quaaaa”. Ormai il suo cazzo, fradicio di sperma, era nella mia gola…
Continuò così altrì 10 minuti, a pomparmi il cazzo in gola, finchè non esplose sulla mia lingua, ancora in quantità, come fosse la prima della giornata…
“Oh signore quanto sei caldo amò, questa te la dovevo dare, per dissetarti. Sono multiorgasmica io, non sento niente se non voglio sentire piacere, godo solo col cazzo. Con la testa, solo quando voglio… ”
“questa mi è nuova tesò… non si smette mai di imparare, riposiamoci un pò ora che poi devo uscire fuori, magari se puoi darmi un asciugamano, non ho vestiti, per passare dal ballatoio…”
“e chi ti ha detto che devi andare via, ho solo un asciugamano e tanti completini e vestitini da donna”. Girò compiaciuta attorno a me, mi squadrò dalla testa ai piedi, guardandomi il culo: le mie chiappe ormai belle gonfie, nonostante fossi in piedi, aperte a sufficienza da mostrare involontariamente la mia figa anale sfondata…
Rise, “sei così liscia amò, mi terrai compagnia in intimo, con un cliente che ama sfondare troie come te”. Ma questa è un’altra storia…
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.